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Parole nuove


Di tanto in tanto succede che le parole con le quali identifichiamo la nostra realtà dimostrino, in qualche modo, una loro insufficienza. E' una cosa che succede abbastanza di frequente, a dire il vero.

Se lo notiamo, possiamo anche osservare come ognuno di noi utilizza un proprio vocabolario, e le parole di questo vocabolario le "mettiamo insieme" adoperando varie metodologie.

Quando ci relazioniamo, i vocabolari di ognuno e le diverse metodologie di "assemblaggio" quasi delle varie parole, si trovano a confrontarsi. E’ un confronto naturale e che accompagna la nostra quotidianità senza che noi ci andiamo col pensiero più del dovuto, o senza che ci pensiamo affatto.

E’ quando sentiamo che nel confrontarci reciprocamente qualcosa non va che dovremmo porre la nostra attenzione sulle parole, o quando qualcosa non va in qualunque aspetto della nostra vita.

E, allora, potrebbe essere che … occorrano parole nuove.

Occorrono parole nuove è quello che dovremmo imparare a dire e a dirci, di tanto in tanto, quando sentiamo decisamente qualcosa che non va in un qualunque aspetto della nostra vita.

Occorrono, le parole nuove, quando abbiamo bisogno di una nuova vibrazione di sintonia tra la percezione di noi e quel che dimostriamo, invece, ad ogni altro intorno a noi. Tra tutto il nostro essere e ciò che lo circonda. Tra noi e gli altri piuttosto che tra noi e il "mondo".

Occorrono parole nuove che possono essere tali perché non le abbiamo mai usate, per esempio, ma diventano nuove e possono andare bene anche quelle che non usiamo più (perchè certe parole non le usiamo più?).

E, ancora, quelle che usiamo in ogni giorno della nostra vita, rivalutandone il significato. Può essere nuovo il modo in cui le combiniamo, i contesti in cui le esprimiamo, i tempi in cui le pronunciamo. Senza dimenticare che rinnovare il proprio linguaggio richiede impegno, costanza e – perché no? - una buona dose di coraggio e determinazione.

Le nostre parole possono portare intorno a noi e in tutto il mondo il bene che abbiamo dentro e di cui siamo capaci, se non le mettiamo a tacere e non le abbandoniamo.

Se le lasciamo uscire, pronunciandole e permettendo che osino, osando anche noi insieme ad esse.

Quali sono le parole di cui abbiamo bisogno e che non ascoltiamo più? E quali sono quelle che abbiamo lasciato in un cassetto insieme a una piccola ma magari importante parte di noi?

Rispondere, con noi stessi e per noi stessi, a queste due semplici domande, può essere un inizio di presa di coscienza ed un principio di rinnovamento della vita.



TEMPO-VITA

LA STANZA DEL TEMPO


Potremmo trovarci, magari, degli eventi accaduti. O dei pensieri, che ora non necessitano più o non in quella forma.

ABBIAMO TEMPO


Forse sarebbe adatto il verbo “costruire”. Si può “costruire” un’esistenza? Può, ognuno di noi, “costruire” la propria esistenza?

IL TEMPO DELLA VITA


Capita anche a voi di avere la sensazione di un tempo che in qualche modo sfugge o trascorre troppo velocemente?

ESTEMPORANEA

CIAO, COME STAI?


Andare oltre quello che per quanto sentito si ferma ad un semplice convenevole nei nostri incontri, richiede tempo.

FILO DIRETTO


Nella gioia, la nostra essenza si apre. Ma, nel dolore, siamo sempre più soli. Tutti possono capirci ma nessuno può sostituirsi a noi.

PAROLE IN ABITUDINE


L’abitudine nella vita conta più di quanto pensiamo, e può avere un suo ruolo anche nel momento in cui comunichiamo.

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